La Befana sul Lambro esiste ormai da molti anni e, a suo modo, rappresenta di per sé un “patrimonio” dal significato non solo di costume, tradizione e festa, ma di cultura, incontro, approfondimento, ricerca, gioco, ritualità, mito e fiaba. Un patrimonio però “sommerso”, nascosto e custodito più dentro il cuore, la passione, la mente e gli scritti di chi lo ha vissuto, che non manifesto, visibile e tangibile in costruzioni, oggetti, macchine, scenografie accantonate senza un ordine preciso e impolverate in un magazzino ai più ignoto e inaccessibile. Da questa storia di genti e di fatiche, di giorni e serate passate a “preparare” la Befana è scaturito il tema del 2006: “patrimoni sommersi”. Patrimoni sono innanzi tutto quelle tante persone che hanno fatto propria l’esperienza del laboratorio della Befana , donne, uomini, giovani, bambini che con il loro entusiasmo, le loro idee, il loro sapiente e guidato lavoro hanno reso possibile il manifestarsi di questo rito-mito. Chiedersi perché, da dove si è partiti e come, a distanza di così tanto tempo, ci si ritrovi ancora, ogni anno, quasi “condannati” da una sorta di incantesimo a dover far rivivere e ritornare la Befana sul suo fiume, ha portato anche a ripensare al cammino, non solo temporale, ma culturale, simbolico, espressivo e di lotte che il laboratorio e il lavoro di gruppo hanno rappresentato per tutti. E, cosa è stato, ed è ancora, tutto questo se non un enorme e variegato “patrimonio”? E cosa dire del Lambro e dell’acqua, patrimonio assoluto di vita, che nel suo inesorabile scorrere custodisce come “patrimoni sommersi” le storie e le memorie del passato. Un fiume troppo spesso umiliato e aggredito, che conserva antico fulgore e mostra, di contro, le gravi ferite inferte dal disamore e da un progresso incontrollato. Uno scorrere “sommerso” di vite, di volti e di parole, di lotte e di speranze, di gioie e di dolori che nel corso di questi anni hanno narrato le vicende della gente del fiume e le ingiustizie dei popoli delle terra. Un patrimonio da custodire e da raccontare, un patrimonio da valorizzare e da utilizzare come tutti gli altri patrimoni piccoli e grandi ancora sommersi e sparsi in tutte le parti del mondo.