Il Vestito della Befana
di Iride Enza Funari

LO SPECCHIO

Notturno d’acqua
rinfranca pensieri …
lento turba
così come appare
sangue a riposo
di vene in riva.
Lambro
muto tempo
d’infranti sogni

soggiungi
riportandomi alla quiete
d’imminente primavera.
di Iride Enza Funari

IL VESTITO DELLA BEFANA

Sto leggendo – 25 Febbraio 2010 (Adnkronos) – Il Lambro è uno dei fiumi più inquinati d’Italia … e continua a portare un contributo di veleni insopportabile per il Po … a rilevarlo è il Wwf Italia …
Sto seduta
e ondeggio seguendo il tuo movimento, mentre il foglio che sto leggendo scivola via, barcollo dal parapetto del ponte mentre Agliate ci guarda … non posso sopportare quest’ultimo sopruso … quanti anni abbiamo passato insieme … quanti anni hai raccontato con il rumore della tua acqua la mia storia, caro Lambro? Tra poco gli amici affezionati al rito accorreranno per assistere alla nuova storia, per immergersi nel rito magico … noi due uniti per la festa dei sogni infanti … noi due il mio corpo e le tue sinuose anse s’incontreranno e così non resisto … mi lascio cadere ed ora che l’acqua gelida m’avvolge … sto bene!!!
Come posso fingere che non sia accaduto nulla … non badare al tuo cuore sospeso nel letto nero oltraggiato da chi non sa seminare speranza? Con questa domanda m’immergo e cerco, cerco di ritrovare sul fondale della tua limpida origine quelle parole che un giorno di te scrisse anche Petrarca:
A piè del colle scorre il Lambro limpidissimo fiume …”

ora che navigo nel tuo malaugurato destino, avvilita intravedo un fondale di muschio e melma. Nella putrida fanghiglia distinguo piccoli animali che si avvicinano e sussurrano nelle mie orecchie inviti per riportare a galla i loro sogni. Mi chiedono di trasformare quel che vedo in favola, di ridare forza agli uomini perché possano ancora guardare la realtà con gli occhi dei loro bambini. Così ho pensato e mi sono chiesta come potessi far di nuovo schiudere il petto alla genuinità delle cose e all’improvviso un’idea, prima di emergere, “Cucirmi un abito” creato dalla storia della tua linfa.
Un abito con il profumo della tua essenza, ricamato con germogli di quello che sei e quello che sei stato, caro Lambro.
Tra i lembi di stoffa azzurrina incastono sguardi, spruzzi d’acqua e sole in volti ingenui. Le maniche sono fatte di rincorse gioiose in riva e tuffi di giovani temerari, le asole del corpetto cucite con ranuncoli bianchi striati di giallo. Alcuni li sistemo anche nel cappello che raccoglie la memoria di tutti i pesci che un tempo in te sguazzavano: alborelle, barbi, tinche, anguille, carpe, triotti, cavedani e scardole…
Infine indosso una lunga gonna di sassi lucenti e ruote di mulino … con orlo pesante che racconta la trasformazione, quell’intrusione sempre più violenta che ti ha portato ad essere un luogo abbandonato, dimenticato per lunghi tratti del tuo cammino … un orlo che parla del sopravvento dell’uomo sulla natura, che trama e ordisce immagini che riportano la discordia della forza lavoro che insaziabile non si sa fermare a contemplare cosa veramente accade nel rompere quell’equilibrio, che ti rende sempre più, con il passaggio dei giorni, accumulo di scarti e fogna.
Un orlo che adombra il luccichio di tutti quei sassi luminosi che parlano di un’altra storia ormai passata, di donne che un tempo si ritrovavano nel tuo alveo a parlare e lavare il bucato e di uomini che saltavano sulle tue rive e su quei sassi si accovacciavano per pescare attardandosi insieme.
Ecco adesso emergo, la gente accalcata vedrà lo splendore di ciò che sei stato, l’orlo lo lascio galleggiare … insomma un po’ mi vergogno … ma la gente scorgerà il peso che ho sul fondo dei miei pensieri. Insieme grandi e piccini, spero lo troveremo quel coraggio di denunciare la nostra stoltezza, l’infamia di averti dimenticato … sapere che in seno hai frutti così belli, che ci daranno l’energia nuova per riscoprirti, per ripulire il tuo volto al destino futuro.
Con rammarico e stima per la tua forza di voler correre ancora, a te Lambro, dedico questo pensiero nella speranza che un giorno ritorni ad essere realtà il tuo passato …
la Tua per sempre Befana …