Ci sono paure e paure.E la Befana, signora della paura, lo sa. Perchè il suo è il regno della notte,
dei fuochi e delle ombre, il luogo in cui l'animale e l'umano si confondono, il tempo in cui la natura
e il fiume si rianimano e, da servi dell'uomo, tornano padroni. Sono improvvisi lampi di terrore, inquietanti
luci tremule, giganteschi mostri argentati che ricordano a chi da sempre già lo sa, prima di dimenticarlo
crescendo, che quanto abbiamo da condividere è esattamente questo tremore, sono solo le nostre ferite
e che quanto ci lega gli uni agli altri sono sempre e solo le nostre debolezze.
Ma ci sono paure e paure. C'è una paura che è la sana reazione di fronte al pericolo, una spia, un segnale
fisico che si manifesta nella velocità del battito cardiaco, nel brivido. Questa in fondo è una buona consigliera:"
Togli una mano - dice - allontanati, scappa, preserva la tua incolumità". C'è un'altra paura, di fronte a un pericolo
molto più vago e indistinto. Eppure l'angoscia può essere un'amica: cambia le prospettive su quanto ci circonda,
richiama un atteggiamento più vigile.
Non è tutto, perchè c'è una terza paura, diversa e pervasiva, una paura che incombe, di fronte a un pericolo giudicato sempre
imminente. Una paura di fronte ad un pericolo determinato eppure non presente ma costantemente preannunciato è
inquietante e ansiogena.E' la paura di oggi, che respiriamo e che ci intossica
giorno per giorno come un veleno.
Allora, a noi impauriti la Befana quest'anno dice: Senza paura! Non aver paura della paura
, perchè c'è una paura che non isola ma lega, e legando trasforma e genera. E se voi che
governate con la paura volete impadronirvi della paura
di cui io sono signora per farne uno spauracchio, per quest'anno io mene spoglio e così vi denuncio.
Per quest'anno mi libero della paura, rinuncio a far paura.
E il mito non si compirà?
Per la C.C.A
Mario Vergani